perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato (Romani 10:9)
In un tranquillo pomeriggio, due amici, Antonio e Luca, si ritrovano a discutere della fede. Antonio, il credente appassionato, condivide con Luca l’importanza di credere in Gesù per garantirsi la vita eterna.
Parte un dibattito acceso, una sorta di mix tra discussione e riflessione, con Antonio e Luca che si scambiano idee in modo piuttosto animato. Nel mezzo di tutto questo caos intellettuale, Antonio tira fuori la domanda cruciale: ” credi in Gesù ?” A sorpresa Luca, risponde con un singolare “sì,” che ad Antonio però suona come uno di quei like su Facebook dato senza leggere veramente il post.
Antonio, desidera una chiarezza più tangibile sulla fede di Luca, quindi gli chiede di confessare con la bocca che Gesù Cristo è il Signore, citando Romani 10:9 come base della richiesta. Ma Luca, di fronte a questa pressante insistenza, esita a fare quella confessione. Questo indebolisce la convinzione di Antonio sulla sincerità del suo amico, portandolo a concludere che, forse, Luca non è un credente.
Proprio come Antonio, alle volte, usiamo Romani 10:9 per sostenere che chi si professa cristiano dovrebbe fare una confessione di fede pubblica per dimostrare di aver accettato Gesù. La modalità di questa confessione può variare da persona a persona: alcune ritengono che debba avvenire ripetendo la preghiera della salvezza, altre durante il battesimo, e altre ancora alzandosi alla fine del culto per condividere la propria storia di conversione.
Ma è davvero questo quello che il versetto vuole trasmetterci? Veramente sta dicendo che dobbiamo fare una confessione pubblica per ricevere la vita eterna?
Sembrerà strano ma confessare che Gesù è il Signore NON serve per ricevere la vita eterna. Perché la verità della Bibbia e di Gesù stesso è che l’uomo può riceverla semplicemente credendo in Lui. Guardiamo i seguenti versi:
In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. ( Gv 6.47)
In verità, in verità vi dico: chi crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; (Gv 5:24)
…chiunque crede in lui non perisce, ma ha vita eterna. (Gv 3:16)
Vedi? L’uomo non riceve la vita eterna (come pensava Antonio), confessando i propri peccati, ripetendo la preghiera della salvezza o confessando che Gesù è il Signore ma la ottiene soltanto credendo, senza alcuna azione, sforzo, impegno, pentimento o confessione.
È evidente allora che l’apostolo Paolo sta parlando di qualcos’altro.
Salvezza=Liberazione
Il fraintendimento di questo versetto spesso deriva dall’interpretazione che diamo alla parola “salvato”:
perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. (Romani 10:9-10)
Solitamente, associamo questo termine alla vita eterna. Tuttavia, come spiegato in precedenza, la Bibbia raramente utilizza “salvato” per indicare il perdono dei peccati e accedere al paradiso. Piuttosto, lo impiega per indicare una liberazione dalle conseguenze negative del peccato nella nostra vita.
È questa l’idea di “salvezza” che Paolo ha in mente.
Paolo non solo vuole che i suoi lettori ricevano la vita eterna attraverso la fede in Gesù o che siano dichiarati giusti agli occhi di Dio (Romani 4-5), vuole anche che i suoi lettori sperimentino l’intervento di Dio (Romani 10:12-13) e il frutto della santificazione nelle loro vite (Romani 6:22).
Secondo l’apostolo essere dichiarati giusti da Dio non ci libera automaticamente dal potere del peccato e dai suoi effetti distruttivi.
Sappiamo tutti infatti che, pur essendo diventati cristiani, affrontiamo ancora molte lotte nella carne. Paolo, il grande apostolo, ne era ben consapevole (vedi Romani 7). E’ proprio per questo che in Romani 10:9-10 ci mostra come possiamo sperimentare quotidianamente la vittoria sul peccato: confessando apertamente con la nostra bocca che Gesù è il nostro Signore.
Perché è importante confessarlo?
Immagina questa storia:
dopo anni di lavoro in azienda, realizzi che i tuoi colleghi non conoscono la tua fede cristiana. Questa mancanza di consapevolezza da parte loro ti ha spesso coinvolto in situazioni che andavano contro i tuoi valori. Allora durante una pausa caffè, decidi di condividere apertamente la tua fede dicendo che Gesù è il Signore della tua vita. Nei giorni successivi, noti un cambiamento nei loro atteggiamenti. Sono diventati più rispettosi delle tue convinzioni e hanno smesso di coinvolgerti in attività che non erano in linea con i tuoi valori.
Molto spesso, mantenere la nostra fede nascosta rende più agevole al peccato prendere il sopravvento nella nostra vita. Ma quando facciamo sapere apertamente a familiari, colleghi, amici, dipendenze, spiriti maligni che seguiamo Gesù, sarà più facile per noi vedere la salvezza dalle conseguenze devastanti del peccato.
Confessare non è solo un atto formale, ma un potente mezzo di accordo con Dio. Significa esprimere verbalmente la nostra fiducia nella sua bontà e riconoscere la nostra completa dipendenza da Lui. È un momento intimo in cui diciamo a Dio: “Credo nella tua fedeltà e nelle promesse che hai fatto”.
In definitiva, il messaggio di Paolo in Romani 10:9-10 ci ricorda che, sebbene la giustificazione per fede sia un dono meraviglioso, non è sufficiente per liberarci completamente dal potere del peccato. È anche cruciale confessare audacemente con la nostra bocca che Gesù è il nostro Signore, dichiarando così la nostra fedeltà e sottomissione a Lui.
Quindi posso confessare che Gesù è il Signore?
Beh, dipende cosa stai cercando.
Se stai cercando la vita eterna, allora no, non hai bisogno di confessare che Gesù è il Signore. Credi semplicemente in Lui (come ha fatto Luca). Questo è tutto.
Ma se sei già un credente e vuoi liberarti dal potere assillante, seducente e distruttivo del peccato e sperimentare l’intervento di Dio allora sì, sarà necessaria la confessione che Gesù è il Signore della tua vita. Solo quando prendiamo posizione per Lui otterremo la “salvezza” dal potere del peccato.
Tutto chiaro? Spero di sì! Se hai qualcosa da dire o domande da fare, condividili nella sezione dei commenti qui sotto!