La cena del Signore porta buone notizie

Per un certo periodo della mia vita, ho vissuto il momento della cena del Signore come se fosse un’autoesame. Con la testa bassa e gli occhi chiusi facevo un introspezione della mia vita settimanale e sulla base dei peccati che avevo commesso, decidevo se prenderla o meno.

Se avevo commesso dei “piccoli peccati” non c’erano problemi mi sentivo abbastanza degno per mangiare quel pezzetto di pane e bere quel goccio di vino. Ma se avevo commesso qualcosa di più grave, tipo qualche “peccato nascosto” di quelli che conosci solo tu, allora quello era il momento giusto per astenersi.

Tutto questo perché avevo sentito dire che prendere il pane ed il vino in maniera indegna poteva portare a serie conseguenze come la morte.

« 26 Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. 27 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 28 Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; 29 poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore. 30 Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono.» (1 Corinzi 11:27-30)

Questo è forse il brano più usato e frainteso della Bibbia. Alcune chiese lo usano per stabilire chi può e chi non può prendere la comunione altre invece per dire, che se ci sono dei peccati inconfessati o non abbandonati, Dio potrebbe ucciderti o farti rimanere infermo.

Ma se c’è nella Bibbia un brano liberatorio, 1 Corinzi 11:26-30 lo è in assoluto. La Cena del Signore dovrebbe essere un momento per celebrare il lavoro finito di Gesù sulla croce. Eppure molti credenti continuano a sentirsi condannati da queste parole.

Ma come loro anch’io sono stato confuso dal suo significato.

Prendere la cena del Signore indegnamente

All’interno della chiesa di Corinto c’erano persone con le idee confuse al riguardo, al punto che l’apostolo è costretto a riprenderli dicendogli: «Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore»(v.27).

A chi si sta riferendo Paolo? Potremo pensare che la parola “chiunque” faccia riferimento a tutti, ma in realtà si riferisce a quelli che non danno valore a ciò che Cristo ha compiuto sulla croce. Paolo non sta parlando del fatto che possiamo essere degni o meno anche perché in Cristo siamo degni (1 Timoteo 1:12) ma del MODO di mangiare indegnamente. Infatti il termine indegnamente è un avverbio riferito ad un verbo che è quello di mangiare. Ora, come possiamo mangiare indegnamente? Se mangiamo il pane e beviamo il vino senza credere per fede che in quel momento abbiamo comunione con il corpo e il sangue di Gesù.

Quindi l’espressione “indegnamente” non era dovuta a qualche peccato nascosto o inconfessato ma al non avere chiaro cosa rappresentassero il pane e il vino. In altre parole è come se Paolo gli avesse detto: guardate che se non avete compreso quello che Gesù ha compiuto sulla croce, la vostra colpa è nel non vedere in quel pane e in quel vino, il corpo maltrattato e il sangue versato di Gesù per la vostra salvezza e guarigione, quindi è bene che vi esaminate prima di prenderne parte.

Prendere la cena del Signore degnamente

«Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice» (v.28)

Che tipo di esame dovremmo farci?

Sicuramente la parola esaminare fa riferimento ad un momento riflessivo ma non dobbiamo credere che l’apostolo voglia che ci facciamo un sorta di test, di quanto siamo stati o non siamo stati bravi davanti a Dio. In realtà quello che sta dicendo è questo: “prima di prendere la Santa Cena dai un’occhiata a te stesso e chiediti se hai capito tutto il bene che per mezzo della fede puoi trarre da quella comunione”. Questo è il tipo di esame che dovremo farci!!

Quindi, se stiamo vivendo delle situazioni difficili, dovremmo dichiarare per fede mentre mangiamo il pane e beviamo il vino che Gesù le ha vinte per noi al calvario.

«poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo» (v.29)

 In altre parole sarebbe: “perché chi mangia e beve senza comprendere cosa Gesù ha fatto sulla croce, giudica se stesso”

Domanda: Cosa ha fatto Gesù sulla croce? La risposta classica è che ci ha salvato dai peccati donandoci la vita eterna. Ma una corretta definizione di salvezza include oltre che al perdono anche guarigione, liberazione, tutto ciò che fa parte dell’abbondante vita che Gesù ha promesso (Giovanni 10: 10). A causa del costoso sacrificio di Gesù, ogni credente ha pieno diritto a ogni benedizione spirituale (Efesini 1: 3), insieme alla guarigione (Matteo 8:17), al perdono (Efesini 1: 7), a una coscienza pura (Ebrei 10: 22) e pieno accesso al trono della grazia (Ebrei 4:16).

E qual è questo giudizio che possiamo rivolgere a noi stessi quando prendiamo la cena del Signore? La parola giudizio nel testo originale è Krima che significa appunto “giudizio” ma anche “decidere”. Quindi, se mangio e bevo senza capire l’opera di Cristo, quello che ha portato sulla croce, i miei peccati, le mie malattie, le mie sofferenze, io stesso DECIDO di non usufruire di quanto la croce ha prodotto, oppure GIUDICO me stesso di non essere meritevole del lavoro finito da parte di Gesù.

Per esempio, se abbiamo un problema di qualsiasi natura ma non crediamo mentre prendiamo la cena del Signore che Gesù lo ha vinto alla croce, sarà come non voler usufruire della vittoria su quel problema è come se ci stessimo auto-derubando di quello che Gesù ci ha donato.

La Cena del Signore porta Buone Notizie

Paolo non stava condannando i Corinzi per il loro cattivo comportamento. Stava cercando di liberarli dalla loro ignoranza e incredulità.

Cominciamo quindi a considerare la cena del Signore non tanto come un’opportunità per esaminarci sul fatto di quanto siamo o non siamo degni ma per proclamare ai nostri nemici (se vuoi sapere quali sono leggi qui) che la morte del Signore Gesù li ha sconfitti.

Ricorda, la cena del Signore fatta in nome della religione ti lascerà sempre cosciente del peccato e condannato. Ma la cena del Signore fatta in nome di Gesù è una delle cose più sane e liberatorie che potrai mai fare!

Infatti, se per la trasgressione di uno solo la morte ha regnato a causa di quell’uno, tanto più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo di quell’uno che è Gesù Cristo. (Romani 5:17).

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